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Inisherin
Queste pagine precedono - e seguono, o seguiranno - le tracce del mio viaggio in moto in Irlanda, previsto per l'inizio di maggio '25. Partendo da casa, vorrei arrivare fino all’isola di Inisherin dov'è stato ambientato, almeno in parte, il film The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh. Il tragitto definitivo non è ancora pronto e ho il sospetto che non lo sarà mai. Lo inventerò giorno per giorno. Prevedo di attraversare la Francia fino a Roscoff, prendere il traghetto per Cork e poi, seguendo la Wild Atlantic Way, arrivare all’isola di Aran e a Inisherin… o meglio: all’isola di Achill, per usare il suo vero nome. In seguito andrò vedere il resto dell’Irlanda. Ho già qualche spunto: Sligo, Dublino, Clonmacnoise, Burren, Delphi, Owey Island, e altro ancora.
Bad Blood
Walk Along the Irish Border
Colm Tóibín è un coetaneo o quasi. È nato nel 1955 ed è uno scrittore, sceneggiatore e giornalista irlandese. Di lui avevo letto Il mago, uscito nel 2021 e tradotto in italiano nel 2023, publicato da Einaudi. Parla di Thomas Mann: della sua vita, dei suoi segreti, del suo approccio alla scrittura e dei suoi esili in Svizzera e negli Stati Uniti. Qualche mese più tardi mi è venuta voglia di andare in Irlanda e ho iniziato a leggere racconti, romanzi e altre storie utili per conoscere il Paese. Di Tóibín ho trovato il resoconto di un viaggio a piedi lungo la frontiera tra Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda dal titolo Bad Blood (originariamente Walking Along the Border). È stato pubblicato la prima volta nel 1987, dunque appena prima l'inizio di qualche forma di dialogo tra le due parti in guerra: cattolici e protestanti, lealisti e scissionisti, unionisti e repubblicani. L'Accordo del Venerdì santo sarebbe arrivato solo una decina d’anni dopo.
Nel libro scopro come siano vicini i morti, gli attentati e le imboscate. Proprio sulla linea di confine ci sono state azioni e contro-azioni efferate, violenze assolute, vite trascinate nella miseria. Colm Tóibín cammina lungo questa linea, superandola di volta in volta in una direzione o nell'altra, e non nasconde le sue preoccupazioni. Vede due persone affaccendate dietro un trattore e si convince che siano cecchini. Parla con gente diffidente, sempre all'erta, che malvolentieri si apre a questo sconosciuto... potrebbe essere chiunque, ma si dà per scontato che amico non è.
Tóibín racconta anche di posti inattesi e incredibili. Uno per tutti: il pellegrinaggio a Lourg Dergh, al Purgatorio di San Patrizio, un antico luogo di culto posto su Station Island, un isolotto nella contea di Donegal. I pellegrini vi si radunano tra maggio e agosto per sottoporsi a un programma di preghiere e penitenze degno del più severo tra gli asceti. Tra l'altro è prevista una notte in bianco, consacrata interamente alla preghiera. E anche il digiuno imposto fa la sua bella parte. Tóibín affronta stoicamente la prova, da buon irlandese, anche se laico. La fede lo sostiene solo fino a un certo punto. Salta qualche preghiera, si distrae, lascia che siano gli altri a inginocchiarsi. Ciò che lo interessa sono i suoi compagni di viaggio. Perché lo fanno? Cosa li spinge? Che ne ricavano? È uno scrittore e tale rimane.
E poi sì, mi ha convinto. Salterò questa tappa.
Altri libri di Colm Tóibín: Long Island, Brooklyn, Il Mago, The Heater Blazing
Rien
"Rien est un mot spécieux qui ne veut rien dire. Rien m’as toujours mis la puce à l’oreille. Ce n’est pas parce que la météo a mis ces îles sous narcose qu’elles ont cessé d’exister. La mienne est toujours sur la carte, avec ses huit cents habitants, même s’ils se terrent comme des homards dans leur chaumière pour faire pièce à la neurasthénie qui s’empare de vous après quelques jours de vent continuel. Empaqueté comme un esquimau, je suis sorti pour voir de quoi ce rien était fait. La nuit montait du sol comme une nappe d’encre, pas une lumière, le noir des murs plus profond encore que le noir des près."Nicolas Bouvier, Journal d’Aran e d’autres lieux, Payot, 2001
Pulpca
Il Pulpca è un Ro-Ro Cargo lungo 205 metri e largo 26 che batte bandiera olandese. Partiamo da Antwerp diretti verso Rauma, in Finlandia, in compagnia di due anziani passeggeri, sedici membri d'equipaggio, un comandante di poche parole e un carico di containers.
Si mangia ad ore fisse, si legge, si sta sul cassero a osservare chi lavora, fingendo qualche competenza in merito.
Oppure si guarda avanti, oltre la linea d'orizzonte, alla ricerca di un indizio o del prossimo avvenimento da commentare: un'onda più alta, il castello di Kronborg, il ponte dell' Øresund, le altre navi.
Kattegat, Svezia, 2022 / Leica M6